Sessant'anni raccontati in sei piatti
Sei piatti caratteristici di ogni decade, per raccontare sessant’anni di storia de Il Luogo Aimo e Nadia. Da Aimo e Nadia ad Alessandro e Fabio: un lavoro a otto mani per scavare nella memoria e proporre alcune ricette iconiche che hanno reso Il Luogo Aimo e Nadia emblema dell’identità enogastronomica italiana nel mondo e punto di riferimento per la società meneghina. Da tempo è uno dei ristoranti stellati a Milano più riconosciuti e apprezzati.
1962 - 1971
Spaghetti di grano duro con cipollotto di Tropea, peperoncino di Diamante, con filo d’olio e basilico ligure rappresentano l’emblema della filosofia di cucina di Aimo e Nadia. Sono gli anni in cui, la prima Trattoria da Aimo e Nadia caratterizzata da una cucina toscana, loro terra d’origine, si trasforma avvicinandoli alla cultura gastronomica delle altre regioni.
Una decade in cui c’è un’intensa ricerca di una personale chiave identitaria volta ad esaltare il singolo ingrediente e valorizzare il ricco patrimonio enogastronomico italiano.
1972 - 1981
A cavallo tra gli anni 70′ e l’inizio degli anni 80′ avviene la svolta per il percorso intrapreso dai due cuochi.
La stampa e la critica gastronomica italiana notano il ristorante per le ottime materie prime utilizzate nella preparazione delle ricette e la valorizzazione delle specificità dei territori e arriva il riconoscimento più ambito: la Stella Michelin, che eleva Il Luogo a uno dei più prestigiosi ristoranti di Milano. Simbolo indiscusso del duro lavoro di quegli anni è la Zuppa Etrusca con ortaggi di stagione, legumi, farro della Garfagnana e fiori di finocchio selvatico. Deve il nome ad alcune scoperte archeologiche e fonti letterarie indirette, in cui è emerso che gli Etruschi fossero particolarmente amanti dei legumi e grandi esperti di cucina, al punto da scandire le proprie giornate con sontuosi banchetti.
Simbolo indiscusso del duro lavoro di quegli anni è la Zuppa Etrusca con ortaggi di stagione, legumi, farro della Garfagnana e fiori di finocchio selvatico. Deve il nome ad alcune scoperte archeologiche e fonti letterarie indirette, in cui è emerso che gli Etruschi fossero particolarmente amanti dei legumi e grandi esperti di cucina, al punto da scandire le proprie giornate con sontuosi banchetti.
1982 - 1991
Da un’idea di cucina pensata “come una lingua che, testimoniando e sfidando il proprio tempo, sempre sappia trascenderlo” (Aimo e Nadia) nascono le Fettuccelle di pasta fresca con Faraona Piemontese e funghi porcini. Una ricetta che Nadia ha ideato per valorizzare degli ingredienti simbolo della cucina italiana: faraona spezzettata cotta con i propri umori e verdure, sfumata con un pregiato Barolo Chinato di Cappellano, con l’aggiunta di funghi porcini spadellati con una noce di burro.
1992 - 2001
Negli anni Novanta, Aimo e Nadia vengono riconosciuti internazionalmente come coloro che hanno interpretato e proposto, in chiave innovativa, la ricca cultura enogastronomica italiana esaltando gli ottimi ingredienti e rispettando i sapori originari dei territori della penisola. Il piatto rappresentativo della decade è senz’altro il Gambero Viola di Sanremo ai tre legumi, unico per la sua dolcezza e morbida consistenza, accompagnato da fagioli, lenticchie, cicerchie e olio crudo.
2002 - 2011
La quinta decade segna l’inizio della collaborazione di Alessandro e Fabio con Aimo e Nadia: l’obiettivo dei due giovani chef è imprimere la loro cifra stilistica in uno dei ristoranti a Milano più prestigiosi.
Eredi di uno stile unico che ha rivoluzionato l’Alta Cucina Italiana, hanno iniziato a sviluppare il loro personale approccio per realizzare dei piatti che sappiano emozionare il cliente.
Le diverse culture e tradizioni confluiscono in un racconto delle loro origini, un viaggio da Nord le loro origini: il Risotto Carnaroli all’olio di Nocellara con gamberi viola di Sanremo, pomodori cuore di bue, burrata e erbe aromatiche.
2012 - 2023
Un senso di continuità e rispetto delle decadi precedenti, valori di italianità, profonda conoscenza delle materie prime, rispetto dei sapori originari e cura di ogni gesto: da questo nasce il metodo di lavoro Territori, una nuova grammatica gustativa per offrire un’esperienza unica all’ospite de Il Luogo. È un percorso che intende valorizzare ogni ingrediente, riscoprire eccellenze italiane quali colture, allevamenti, prodotti, storia e tecniche di utilizzo e preparazione, frutti del legame indissolubile tra prodotto e territorio.
FILOSOFIA CULINARIA
Territori
Territori è il metodo di lavoro che elegge il prodotto a vero protagonista della cucina con l’intento di riscoprire le eccellenze italiane e offrire esperienze uniche agli ospiti de Il Luogo Aimo e Nadia