Lunedì 11 novembre, presso lo Spazio Lampo di Milano, si è tenuta la serata benefica “Un brutto t1po!”, promossa dall’associazione SoStegno70 a supporto del Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Questo evento, giunto alla sua ottava edizione, è stato ideato nel 2017 da Paola Macchieraldo e Antonio Mincione e ha raccolto oltre 650.000€ negli anni per sostenere la ricerca. La serata è stata resa ancora più speciale dalla partecipazione di Massimo Ambrosini e sua moglie Paola, che da alcuni anni supportano attivamente l’organizzazione dell’evento. La loro sensibilità verso la causa è particolarmente sentita, dato che il loro figlio minore, Alessandro, è affetto da diabete di tipo 1.
Il Menu Firmato Aimo e Nadia Milano a cura degli Chefs Alessandro Negrini e Fabio Pisani
Per l’occasione, la cena è stata curata dai rinomati Chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini de “Il Luogo Aimo e Nadia“. Con oltre 60 anni di storia e una Stella Michelin, il ristorante ha deliziato gli ospiti con un menu studiato per l’evento, riflettendo l’eccellenza e la tradizione che contraddistinguono la loro cucina. “È stato un onore per noi partecipare a questa serata così significativa,” ha dichiarato Chef Fabio Pisani. “Contribuire alla causa e poter fare la nostra parte attraverso la cucina è qualcosa che ci riempie di orgoglio,” ha aggiunto Chef Alessandro Negrini.
Tra gli ospiti della serata, molti ex compagni di squadra di Ambrosini come Andrea Pirlo, Bobo Vieri, Filippo Inzaghi, Andrij Shevchenko e l’ex allenatore Carlo Ancelotti, oltre a rappresentanti di Juventus, Milan e Inter, tra cui Michele Di Gregorio e Javier Zanetti.
Un Successo Condiviso
“Siamo felicissimi di aver supportato Paola e Antonio nell’organizzazione anche quest’anno, e soprattutto della grande partecipazione di così tanti amici a questo evento che sta crescendo sempre di più e che per noi è fondamentale per fare sensibilizzazione sul tema e raccogliere aiuti concreti,” ha dichiarato Massimo Ambrosini.
Aimo e Nadia Milano è orgogliosa di aver contribuito a questa nobile causa, dimostrando ancora una volta come la gastronomia possa essere un potente strumento di solidarietà e sostegno alla ricerca.